La sera del 5 gennaio gli uomini, accompagnati da un violino, un clarinetto e un basso, andavano in giro con una grande stella luminosa, dall'inteialatura di legno e ricoperta di carta, per cantare canzoni epifaniche. Di seguito ne riportiamo la canzone più significativa
Noi siamo i Magi dell'Oriente
Qui guidati da una stella,
Mirate questa, che è proprio è quella,
Che ci venne da Betlemm!
La famiglia è santa e pia
Ritorniam per questa via
Che c'insegna il nostro cuor!
Che c'insegna il nostro cuor!
Noi siamo i Tre Re
Venuti dall'Oriente
Per adorar Gesù.
Ei fu che ci chiamò
Mandando la stella,
Che ci condusse qui.
Anche in terra, per gyida,
Vi sono le stelle
E al divino Bambin
Ch'è in cielo immenso
Offrono i Re
Mirrà e incenso.
Offrono i Re
Mirrà e incenso
Alla famiglia di ...
(seguono il nome e il cognome)
Vita giuliva
E cento anni del ciel!
Evviva , evviva!
I montonesi ricevevano in regalo, per la cantata, uova, lardo, salsicce, prosciutto e molto vino, che riponevano in certe botticelle (barile), che portavano a tracolla. Con i regali veniva preparato un lauto pasto (fraiada) presso qualche famiglia. Seguiva il ballo sino a mezzanotte inoltrata. In quella notte i bambini appendevano sotto la cappa del camino una calza, dove la Befana (Marantiga) poteva lasciare ai buoni le mele, fichi, melarance, carrube e biscotti mentre ai cattivi un pugno di cenere.
La notte del 1 maggio gli innamorati portavano davanti alla porta delle loro ragazze i rami in fiore ed i più intraprendenti perfino interi arberelli.
In agosto, la prima domenica dopo il 2 vi era la grande sagra, la "fiera". Iniziava la domenica e terminava il lunedì seguente. Il primo giorno era dedicato ai non Montonesi, il secondo ai Montonesi. Per due giorni la gente ballava "in piaza de sora" , sotto gli ippocastani, mentre in "piaza de soto" decine di bancarelle offrivano dolci tipici quali "buzolai, papini, pan de spagna" e le angurie.
L'8 settembre, il giorno della Natività di Maria Vergine, la popolazione di Montona e dei sobborghi vicini si recava in pellegrinaggio alla Chiesa di Subiente (Madonna di Subiente). Dopo la messa, si pranzava sull’ erba e si ballava.
Il 26 dicembre, festa del patrono, il protomartire S. Stefano, si celebrava una messa solenne. Sull'altare maggiore venivano esposti i due reliquiari con le ossa del Santo. Sopra il tabernacolo veniva esposta la Sacra Spina e a fianco dell'altare l'altarolo del Colleoni.