Famiglia Montonese

Personaggi famosi


Montona diede i natali a ben 4 consoli romani: Manlio Emilio Lepido, Tito Statilio Sisena Tauro, Lutio Quinto Crispino, Marco Vinitio.

In particolare Tito Statilio Sissena Tauro fu proconsole in Africa, legato e console dell'imperatore Augusto. Fu pure pontefice e dopo aver accumulato enormi ricchezze fece costruire il primo anfiteatro in pietra a Roma che andò poi distrutto nell'incendio neroniano.

Andrea Antico. Le notizie biografiche di questo illustre personaggio sono abbastanza scarne. Egli nacque a Montona tra il 1470 e il 1480. L'archivio parrocchiale non dà utili indicazioni dal momento che esso inizia nel 1586. In tre privilegi papali conferitogli per la stampa egli è nominato come chierico. Verso la fine del Quattrocento il musicista istriano iniziò l'attività di organista nella Basilica Eufrasiana di Parenzo.

Nei primi secoli del secolo XVI si trasferì a Venezia, all'epoca metropoli dell'arte, per proseguire gli studi musicali.

Conclusi gli studi musicali e dopo aver esercitato per un breve periodo l'ufficio di cantore in qualche chiesa, a causa di un'epidemia di peste che si era abbattuta su Venezia in quel periodo, nel 1510 lasciò la città e si trasferì a Roma. Nel 1513 salì sul trono papale Leone X della nobile famiglia dei Medici. Egli, nello stesso anno, conferì ad Andrea Antico il privilegio di stampare musiche.

In quell'anno dava alla luce Canzoni, sonetti, strambotti et frottole.

Nel 1516 egli ottenne un secondo privilegio papale e pubblicò il Liber quindecim missarum e alla fine dello stesso anno l' ultimo privilegio papale per stampare le Frottole intabulate da sonare organi. Insieme a Nicolò de Giudici e a Jacopo Giunta ne fece altre edizioni Canzoni, sonetti, strambotti et frottole, libro quarto e Frottole, libro tertio.

È andata perduta l' edizione delle Frottole, libro quinto. Tornato a Venezia Andrea Antico proseguì la produzione delle sue opere.

Nel 1540 Andrea Antico molto probabilmente ritornò a Montona dove morì.

Erroneamente si riteneva che Antico fosse stato l'inventore dei caratteri mobili per la stampa della musica, in realtà gli va il merito di aver perfezionato questi sistemi, eccellendo nell'arte delle silografie. Egli unì le sue qualità di incisore e di stampatore a quelle di compositore.


Girolamo Polesini, professore di Diritto Civile all'Università di Padova (1521)

Girolamo Diviacco, cancelliere dello Stato veneto (1593)

Antonio Baccalari, poeta e patriota (1864-1896)

Luigi Morteani, storico, scrisse la storia di Montona (1895)

Giovanni Pesante, medico insigne e parlamentare (1873 - 1947)


Loris Premuda, insigne medico e professore ordinario emerito della Facoltà di Medicina e Chirurgia  dell’Università di Padova, è nato a Montona il 4 gennaio 1917. Ottenne la maturità classica al Liceo “Petrarca” di Trieste nel 1936 e conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel giugno 1942. Vincitore dei concorsi per assistente e aiuto di medicina interna all’Ospedale Maggiore di Trieste qui svolse attività dal 1942 al 1952. Conseguì a Roma la libera docenza in Storia della Medicina nel 1948 e dal 1949 al 1951 tenne corso libero della materia all’Università di Ferrara, ove dal 1951 al 1956 tenne l’insegnamento su incarico ministeriale. Dal 1954 iniziò l’incarico di insegnamento della stessa materia all’Università di Padova, ove divenne professore ordinario dal 1968 fino al 1992. Nella città veneta fondò un importante Istituto di ricerche con una biblioteca di 20.000 volumi per lo più di alto pregio e creò una Scuola di docenti e cultori della materia. Fondò e diresse pure una Scuola di Perfezionamento in Storia della Medicina. Ha scritto una dozzina di libri storico-scientifici, numerose monografie e qualche centinaio di pubblicazioni. Nel corso della sua notevole attività è stato invitato da numerose Università italiane e straniere a tenere lezioni e seminari: così a Zurigo, Berna, Amsterdam, Leida, Vienna, Monaco, Tubinga, Bonn, Colonia, Düsseldorf, Amburgo, Kiel, Heidelberg, Francoforte, Ingolstadt, Zagabria, Ragusa e pressochè in tutta Europa al di fuori dell’ex Unione Sovietica. Ha ricevute numerose onorificenze e medaglie da parte di Università e Società scientifiche, tra le quali la prestigiosissima Medaglia d’oro Rinecker dall’Università di Würzburg e la medaglia d’argento dell’Università di Leida. E’ socio onorario di diverse Accademie e Società scientifiche italiane ed europee. E’ Presidente onorario della Società Italiana di Storia della Medicina e componente di Consigli Direttivi di Società scientifiche italiane e straniere.


Mario Andretti nasce a Montona, Italia, il 28 Febbraio 1940. Al termine della seconda guerra mondiale, la famiglia capisce che il paese in cui abitano è destinato a passare sotto la Jugoslavia. Decidono quindi di andarsene e passano diversi anni nel campo di profughi di Lucca (Toscana).

Nel 1954 l'interesse di Mario alle gare di velocità lo porta a Monza dove vede il grande Ascari competere nel Gran Premio d'Italia. L'anno successivo emigra insieme con la famiglia negli Stati Uniti e trovano casa a Nazareth in Pennsylvania. Nel 1959 inizia a gareggiare sugli ovali intorno a Nazareth con vecchia Hudson, insieme al suo gemello Aldo che, però, è meno fortunato di lui in quanto un incidente sancisce la fine prematura della sua carriera.

Mario, comunque, prosegue. In un solo giorno dell'autunno 1963 vince tre diverse gare su due piste differenti! Nel 1964 inizia a correre nella gare USAC con macchine sprint e nelle gare Indy. Ma deve ancora maturare e la 500 miglia di Indianapolis di quell'anno gli conferma che ha bisogno di più esperienza di guida.

Mario si mette d'impegno e quando compete nella stessa gara l'anno successivo termina terzo e gli viene consegnato il premio "Rookie dell'anno". Andretti raggiunge il successo ad Indianapolis molto presto vincendo la gara nel 1969 alla sua quinta partecipazione ma, per quanto provi per oltre 20 anni, non riuscirà più a vincerla.

La carriera ad Indianapolis quindi non merita certo di essere messa in evidenza ma è una dichiarazione precisa di quanto Mario sia un pilota versatile. Nel corso di tutta la sua carriera è riuscito a vincere in quasi tutte le competizioni su quattro ruote. Quando sale per la prima volta su di una monoposto di Formula Uno, Andretti è già vincitore della 24 ore di Daytona, vincitore della Coppa Sebring, due volte campione USAC e quattro volte corridore alla 500 miglia di Indianapolis.

L'occasione è a Watkins Glen nel 1968 su di una Lotus 49B e promette grandi cose. Col disappunto dei suoi avversari guadagna la pole. Certo, dicono in molti, è il suo circuito di casa.... Ma in realtà Andretti non ha mai corso a Glen prima.

Sfortunatamente la gara lo vede arrancare a causa di problemi meccanici della sua Lotus. Per le tre gare rimanenti accusa sempre problemi meccanici ma le soddisfazioni se le prende, sempre quell'anno, vincendo la 500 miglia di Indianapolis, il campionato USAC per la terza volta e la famosa gara in salita di Pikes Peak.

Durante la maggior parte dei suoi anni in Formula 1, Andretti è un pendolare d'eccezione ed il suo vertiginoso avanti e indietro sull'atlantico fa sì che egli competa sia nei Gran Premi che nelle gare USAC. Nel campionato di Formula 1 del 1970 corre in 5 gare con la March e riesce a finire solo una gara arrivando terzo in Spagna. In Sudafrica nel 1971, nella prima uscita con la Ferrari, vince la sua prima gara.

A questo fa seguire la vittoria di entrambe la prove del Gran Premio, non valido per il campionato, di Ontario, una gara ibrida che vede le vetture di Formula 1 confrontarsi con quelle di Formula 5000 statunitense. Nel corso delle stagioni 1971 e 1972 corre in altre 9 gare con la Ferrari portando a casa risultati mediocri.

Si sarebbe potuto scommettere che, entro il 1976, Andretti sarebbe stato destinato a fare grandi cose in Formula 1 e, considerando l'estrema velocità di questo pilota, sarebbe diventato il cavallino rampante di Maranello.

Tuttavia questa previsione non si sarebbe mai avverata. Lascia la Ferrari al termine della stagione del 1972 e per due anni corre con l'ormai dimenticata scuderia Parnelli fino al suo scioglimento nel 1976 (salta la stagione 1973 per concentrarsi sul campionato USAC).

In quell'anno ritorna alla Lotus che gli offre un'ulteriore possibilità in Formula 1.

L'accordo tra Andretti e Colin Chapman è un dono del cielo per entrambi, per Andretti che si ritrova con la famosa Lotus 79 "effetto suolo" che gli consentirà di vincere il titolo di Campione del Monto della Formula 1 nel 1978.

Nel 2004, Mario Andretti è stato nominato "Grand Marshal" della parata del Columbus Day che si è svolta a New York il 12 ottobre, onore che in precedenza era toccato a Roberto Cavalli, Franco Zeffirelli, Joe Di Maggio, Frank Sinatra, Rudy Giuliani, Sophia Loren, Luciano Pavarotti, Lee Iacocca, etc.

Il 23 ottobre 2006 a New York Mario Andretti ha ricevuto l'onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. Prima di lui, in ambito automobilistico, solo Enzo Ferrari era stato insignito di tale titolo.


Steno Premuda, è nato a Montona il 21 agosto 1913. Il padre, nativo di Pola, era giudice distrettuale. La madre era stata insegnante elementare in quel di Pisino.

Nelle intenzioni familiari avrebbe dovuto studiare ingegneria. L’incontro a Lussinpiccolo con familiari altolocati del campo della navigazione lo indirizzò agli studi nautici. Poco prima di divenire capitano marittimo gli fu riscontrato un daltonismo agli occhi e pertanto l’impossibilità della navigazione. Con rapido spostamento prese il diploma di insegnante elementare vincendo a stretto giro diversi concorsi.

Nell’intimo della sua personalità c’era la musica leggera. Cominciò a scrivere diverse canzoni dapprima con autori triestini e successivamente con autori nazionali, quali Raimondo, Sciorilli e Wassil. Ottenne numerosi successi con canzoni dialettali, musicate da Carniel, Cergoli e Ballig. Per coincidenza di interessi e gusti musicali si creò un’amicizia cordialissima con Cherubini, il paroliere di numerosi successi in campo nazionale. Questi lo voleva a Milano, ma Steno per interessi familiari dovette rifiutare l’invito e rimase sempre legato a Cherubini, con il quale anzi dette vita nel 1949 al primo sindacato a tutela dei parolieri.

Da fervido paroliere e talora anche da musicista ottenne diversi successi con canzoni come “ Sogno de sartina “ con Publio Carniel e tante altre come “Raffica“, “Bambina” con Guido Cergoli, “Stradaiola”, “Dimmi tu primavera”, “ L’arca di Noe” e tante altre. Oltre che con Cherubini fu grande amico e collaborò con Raimondo, Sciorilli, Ravasini, Fragna e con i triestini Cergoli, Teddy Reno e Carniel.

Il suo ultimo grande successo fu <<Lanterna blu>>, che nel 1952 fu premiata al Festival della canzone italiana a Parigi e fu lanciata da Oscar Carboni con l’orchestra Angelini e tradotta in francese, tedesco e spagnolo. Il 27 febbraio 2002 l’egregia amica di Steno e distinta giornalista Liliana Bamboscek intitolava con raffinata finezza un articolo su “il Piccolo” con il titolo: “ S’è spenta la << Lanterna blu >> di Premuda: la scomparsa del poeta triestino della canzone, che scrisse oltre 400 testi e diverse melodie “.


Mariella Melon, giocatrice di pallacanestro, ha militato anche nella nazionale italiana

Furlan Giuseppe, giocatore di calcio nella serie B

Severino Baf, giornalista sportivo e scrittore

Ezio Baraggino, illustre medico e professore universitario


Ezio Pellizer, nato a Montona d'Istria, fu professore di Letteratura greca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Trieste. Socio fondatore dell'Associazione Antropologia e Mondo Antico (AMA), ha diretto il Gruppo di Ricerca sul Mito e la Mitografia dell'Ateneo triestino. Si è occupato di analisi del mito e del racconto fantastico nella cultura antica. Ha pubblicato: Favole d'identità - Favole di paura (1982) e La peripezia dell'eletto. Racconti eroici della Grecia antica (1990). Presso Einaudi ha pubblicato, insieme con Maurizio Bettini, Il mito di Narciso (2003)


Livio Prodan è nato a Prodani nel 1940. Ha frequentato il liceo classico a Roma e successivamente si è iscritto alla facoltà di lettere a Trieste. Ha vinto un concorso del ministero degli Esteri finalizzato a scambi culturali,  grazie al concorso si è recato all’università di Zara, dove è rimasto per vent’anni svolgendo attività di ricerca e didattica.